Quando Ampeleia nasce, nel 2002, non lo fa in biodinamica, ma la magia del territorio e l’armonia degli elementi spingono Marco a intraprendere nel 2009 prima la strada del biologico e poi la progressiva conversione alla biodinamica.
Quando Ampeleia nasce, nel 2002, non lo fa in biodinamica, ma la magia del territorio e l’armonia degli elementi spingono Marco a intraprendere nel 2009 prima la strada del biologico e poi la progressiva conversione alla biodinamica.
In quei sette anni tutti noi abbiamo capito che volevamo coltivare la terra nel modo più naturale possibile perché è l’unico modo di rispettarla. Abbiamo la fortuna di vivere e lavorare in un luogo pieno di diversità e ricco di vita: ecco perché qui la risposta alla biodinamica è stata insolitamente rapida, quasi immediata. Il terreno ha cambiato colore, diventando più scuro e ricco di humus, ma anche più morbido e fertile, vero organo senziente del nostro ecosistema.
In Ampeleia produciamo internamente tutti i preparati da cumulo e da spruzzo. E lo facciamo insieme: da chi sta nella vigna a chi lavora in ufficio, in un momento di condivisione di valori e conoscenze. Produrre i preparati da soli in azienda richiede un grande lavoro di precisione, consapevolezza e studio, necessario però per essere più vicini possibile ad un sistema a ciclo chiuso dove tutto è vita e ne genera altra. Per questo, nel 2014, abbiamo accolto ad Ampeleia cinque mucche che girano libere per l’azienda, brucando l’erba delle nostre vigne, producendo il letame che utilizziamo per il preparato 500.
Ci sentiamo ospiti e custodi di un territorio. E come tali abbiamo l’obbligo morale di lasciare questa terra migliore di come l’abbiamo trovata. Ecco perché lavoriamo in biodinamica.