Diciamo che la mia vita ha due momenti ben distinti. C’è un prima, in Trentino, dove vigne e vino hanno cominciato ad accompagnarmi fin da piccolo. Appena potevo, infatti, seguivo mio padre, un agricoltore sensibile. Lui mi ha insegnato che la campagna è un luogo di libertà. E per inseguire questa libertà mi sono diplomato in viticoltura ed enologia. Debutto con la vendemmia del 2000, e non potevo che iniziare sporcandomi le mani con il Teroldego, nell’azienda di Elisabetta Foradori.
Poi, spinto dal desiderio di misurarmi con altre realtà, mi sono trasferito in una grande azienda friulana, dove le vasche avevano dimensioni da film di fantascienza. Ho capito che ero fatto per la botte piccola e ho accettato l’invito di Elisabetta di venire in Ampeleia per seguire la prima vendemmia. E con questa scelta arriva il secondo momento, che è adesso. Un adesso piuttosto dilatato nel tempo. Pochi mesi, pensavo. E ormai sono qui da quasi vent’anni.
All’inizio da enotecnico, poi come vignaiolo, oggi anche come responsabile aziendale. In tutti questi anni comunque non è mai venuta meno la mia voglia di esplorare, per cui ogni tanto bigiavo le vigne di Ampeleia per qualche scappatella lavorativa in Argentina e Bordeaux.
Il campo, per me, non è solo il luogo fisico del mio lavoro, ma è stato ed è tuttora l’ambiente dove mi sono formato, grazie anche al confronto con altri produttori.
Ampeleia più che un percorso lavorativo è un percorso di vita. Un’esperienza che ha aperto scenari, possibilità, incontri, e continua a farlo. Se penso al passaggio in biodinamico, mi accorgo di come abbia cambiato la mia visione delle cose, non solo in campo agricolo.
Adesso Roccatederighi è casa mia. Le persone mi hanno fatto sentire da subito un autoctono, per dirla in tema. E anche i luoghi mi sono familiari, richiamano le mie origini di montagna, anche se oggi mi considero un uomo di Alta Maremma. In tutti questi anni ho imparato a conoscere il territorio, esplorandolo ho intuito le sue potenzialità; le scelte agricole sono guidate dalla volontà di farle emergere con sempre più chiarezza.
Io ad Ampeleia sto dando tutto. Ma lei sa restituirmi sempre qualcosa di più.